1. |
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L'appartamento si trovava al secondo piano
E quando si faceva sera
Fuori, sul balcone
Si respirava un’aria leggera
E si vedevano da lontano
Le luci del centro della città.
In quei giorni giocavamo a segnare il confine
Tra chi credevamo di essere
E chi eravamo davvero
E tu ed io cercavamo dentro al passato
Per capire qualcosa in più.
E così sono passati i giorni
Le camminate per strada
E i tuoi “tu non comprendi”.
In questo sogno particolare
Non sei il solo e non sei sempre uguale
Che il mondo là fuori ti aspetta già
E tu cerchi nel futuro
Quella forza
Che ti ha portato fino a qua.
Così i giorni sono passati
A volte sembravano lenti
A volte veloci
E li senti dentro
Con tutte quelle cicatrici
Sono canini che mordono forte
Sono parole con le forze.
E chissà se mi sentirai uguale,
E se mi vedrai un po' folle e un po' geniale
In questa giostra di paura e coraggio,
In questo vivere il peso come un coraggio,
E dire apertamente: "io c’ho provato,
Io ho sempre cercato" in mezzo
Alle nostre fragili certezze.
Alle nostre fragili certezze.
Alle nostre fragili certezze.
Alle nostre fragili certezze.
Alle nostre fragili certezze.
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2. |
Scudo e riparo
03:20
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Mi sono specchiato in te
Prima che andassimo in frantumi
I nostri pezzi si sono incrociati
E adesso non so più riconoscere
Il mio dolore dal tuo dolore
Il mio rancore dal tuo rancore.
Ci siamo graffiati il viso
Perché tutto taglia alla fine del gioco
E l‘anima sanguina le sue mille parole
Senza che nessuno possa dire: ecco
Capisco quello che dici,
Indovino quello che sei.
Così se chiudo gli occhi adesso, siamo simili,
Io e te.
Solo che se chiudo gli occhi
Io non dormo più,
E continuo a vedere
Tutto come se fossimo ancora a ieri.
Perché in fondo mi hai detto che
Ci vuole gusto per sentirsi leggeri.
E i nostri consensi
Arriveranno a strapparceli
Estorcendo con forza i nostri disagi.
Proverò a barattare tutto questo dolore
Con una nuova canzone.
Con una nuova canzone.
Con una nuova canzone.
Ci piacerà farci vedere incerti
Ci piacerà farci vedere feriti
Ci piacerà marcire
Con il nostro specchio in frantumi
Come scudo e riparo,
Come scudo e riparo.
Come scudo e riparo.
Ma i pezzi di vetro si sono mescolati
I nostri volti si sono confusi
E l‘immagine è insolita e bella
E l‘immagine è commovente
E l‘immagine è più viva di noi.
Il nostro specchio in frantumi
Come scudo e riparo,
Come scudo e riparo.
Come scudo e riparo.
Come scudo e riparo.
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3. |
Canzoni scritte sui muri
05:52
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Non sempre la vita fa male,
Ti può usare,
prenderti a pugni,
Cambiarti la rotta,
Ucciderti tutti i giorni
Divertirsi con te,
Metterti il sale nel miele,
Bruciare le tue attese,
Regalarti la noia,
Spingerti verso un nuovo viaggio.
Poiché,
Non smetterai mai di continuare a lottare,
Procurati altri libri,
Strappa i fogli
E copri il tavolo,
La sedia,
Il pavimento,
Tutto quello che puoi
E sogna ancora un’altra volta,
Un altro domani.
Poiché,
alla fine,
Con la primavera sei arrivata tu,
Con le tue sere piene di stelle,
Salivamo insieme sul mattino
Che ci diceva chi eravamo.
Tu con le tue spalle da cane romantico
E un vestito nero dietro al quale ti nascondevi,
Un paio di occhiali e una luce dentro gli occhi
Hai scritto queste nuove canzoni.
Sono Canzoni scritte sui muri,
Che diventano parole
Che come chiavi
Aprono i silenzi dei grimaldelli.
E le viste e gli scenari di questa città,
Non sono solo belvederi e skyline.
Dopo averle scritte sulla pelle,
Sono braccia, gambe, volti, e intelligenze.
Dopo averle scritte sulle braccia,
Sono canzoni scritte sui muri,
Che diventano parole
Che come chiavi
Aprono i silenzi di questa città.
Non sempre la vita fa male,
Ti può usare,
prenderti a pugni,
Cambiarti la rotta,
Ucciderti tutti i giorni,
Divertirsi con te,
Metterti il sale nel miele,
Bruciare le tue attese,
Regalarti la noia,
Spingerti verso un nuovo viaggio.
Raccontami di Tienanmen
E di tutte quelle storie
Uccise sotto alle macerie
Della memoria,
E di come sono rimaste per noi
L’indice di una pagina
Ancora da raccontare.
Poiché,
Nel bene e nel male
Questa storia ci ha portato qui,
Con le sue valigie, le sue stanze e i suoi bicchieri,
E i viaggi
Ancora da fare.
Noi che abbiamo un tribunale in fondo al cuore
E conosciamo nel profondo questa canzone.
Raccontami di Bessie Smith,
E di quella storia
In cui la “disobbedienza”,
Fu un martello molto forte,
Una forma di protezione,
Un atto di libertà che ci ha portato alla ragione.
Poiché
Io e la mia musica da cantautore,
Il primo bacio e quella "canzone per l'estate",
Ed il primo Natale con il treno che rincorreva le ore
E una musica nelle cuffie
Che ci ha riportato a casa.
Sono Canzoni scritte sui muri,
Che diventano parole
Che come chiavi
Aprono i silenzi dei grimaldelli.
E le viste e gli scenari di questa città,
Non sono solo belvederi e skyline.
Dopo averle scritte sulla pelle,
Sono braccia, gambe, volti, e intelligenze.
Dopo averle scritte sulle braccia,
Sono canzoni scritte sui muri,
Che diventano parole
Che come chiavi
Aprono i silenzi di questa città.
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4. |
L'amaro miele
02:00
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Questi versi
Sopravvissuti
Al macero,
Scritti con
Un pennino Perry
Moltissimi anni fa,
Mentre tornavo dal Sud America.
Le lunghe solitudini
Le veloci letizie
Le memorie di una lunga attesa
La persuasione
La vita e la morte all'ombra di Damasco.
Quelle poesie scritte sui muri
Come d’altronde tutte quelle parole uccise sotto alle macerie
Erano e rimangono per noi l’indice di una storia ancora da raccontare.
Ho cancellato e poi di nuovo ricreato
Ho cancellato e poi di nuovo ricreato
Ho cancellato e poi di nuovo ricreato
Ho cancellato e poi di nuovo ricreato
Ho cancellato e poi di nuovo ricreato
Ho cancellato e poi di nuovo ricreato
Pro memorie.
Pro memorie.
Pro memorie.
Pro memorie.
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5. |
La memoria
02:44
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Di cosa parliamo
Quando diciamo memoria?
Parliamo di quel posto
In cui conserviamo
Le nostre passioni.
Quello scrigno in cui
Metteremo dentro
Le nostre sconfitte,
Le nostre vittorie.
Così ho scritto queste canzoni
Che è da un pò
Che avevo dentro.
Sono rime sciolte
Un pò vagabonde.
Poiché c'è un tempo per nascere
E un tempo per sognare.
Poiché c'è un tempo per morire
E un tempo per piantare.
Queste sono canzoni
Del tempo che avevo dentro.
Di cosa parliamo
Quando diciamo memoria?
Di quella stanza
Dove il passato viene reciso,
Bruciato, ingabbiato
Tra urla e calci
E ci chiede di essere
Liberato.
Così puoi far finta di non sentire
Quegli echi lontani
Ma nessuno può eliminarne
La presenza.
Comunque vada,
La nostra memoria
Nasce e muore con noi.
Così ho scritto queste canzoni
Che è da un pò
Che avevo dentro.
Sono rime sciolte
Un pò vagabonde.
Poiché c'è un tempo per nascere
E un tempo per sognare.
Poiché c'è un tempo per morire
E un tempo per piantare.
Queste sono le canzoni
Del tempo che avevo dentro.
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6. |
Una goccia pura
02:57
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Non riesco a dormire
Questa è una notte insonne
Che mi prende e mi uccide
Scioglie le ferite
Lega le salite
Ai cammini e alle stelle
Notte assassina
Che arrivi piano
E mi prendi la gola
In questo giorno senza pretese
Un giorno di difese.
Questa tua voce nel buio
È una goccia pura in un oceano di rumore
Non cercate un percorso
L’unica via qui, è lo smarrimento
E tu imbocchi la via del mattino
Come un’auto in corsa
Prende in mano il suo destino
This is our last goodbye
Questa tua voce nel buio
È una goccia pura in un oceano di rumore.
Questa tua voce nel buio
È una goccia pura
Questa tua voce nel buio
È una goccia pura
In un oceano di rumore
In un oceano di rumore.
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7. |
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Poggiata è la luna
Ti reggo al ballo le mani
Le dita bianche
Senza il calore di prima.
La primavera ti fioriva negli occhi
Quando giovane
Ti raccoglievi le chiome.
Ora questo potrebbe apparire
Un ballo di fantasmi
Chi ti fu audace cavaliere
S’incurva nelle spalle
Il ballo è lento, i passi incerti
Bruni si sorridono i denti
Lampeggiano tempie canute
E nella sala sappiamo,
C’è l’ossario.
I nostri figli sono andati
Come i nostri anni
E ci sorridono da terre
Incomprensibili.
La musica ci raccoglie stanchi
Ci culla.
Con una nenia assopita
Dondolano i rami.
Ora questo potrebbe apparire
Un ballo di fantasmi
Chi ti fu audace cavaliere
S’incurva nelle spalle
Il ballo è lento, i passi incerti
Bruni sorridono i denti
Lampeggiano tempie canute
E nella sala sappiamo,
C’è l’ossario.
E nella sala sappiamo,
C’è l’ossario.
MhmMhmMhm…
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8. |
Da uomo a padre
02:55
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Quando avevo 12 anni
Custodivo un diario
In cui segnavo i risultati
Delle partite di calcio.
Si aspettava tutti che fosse domenica,
C'era "il campionato".
La musica e la scrittura
Sono arrivate dopo.
Da uomo a padre,
Prima c’era il calcio.
Ricordo molto bene
Le domeniche allo Stadio.
Le canzoni prima della partita
Che andavano dagli altoparlanti.
L’odore di ragù
Del pranzo della domenica.
La voce di mia nonna
E tutti quei “Stai attento"
Colorato e caldo,
Può essere il pomeriggio a primavera.
Quando tornavo a casa
La testa sul diario
E un ultimo sguardo
Ai gol del campionato.
La musica e la scrittura
Sono arrivate dopo.
Sentivo che nella vita
Avrei voluto essere un “libero”.
Sostantivo non aggettivo.
L’uomo dietro a tutti,
Capace di assemblare un’azione
Fino a farla volare.
La musica e la scrittura
Sono arrivate dopo.
Può avere un odore la gioia
E io lo ricordo bene
Mentre la mia squadra
Segna un calcio di rigore.
Perché come dice quella canzone
Non aver paura di sbagliare
Un calcio di rigore,
Perché come dice quella canzone
Non aver paura di sbagliare.
Si aspettava tutti che fosse domenica.
C'era "il campionato".
La musica e la scrittura
Sono arrivate dopo.
Da uomo a padre,
Prima c’era il calcio.
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Pierpaolo Lauriola Milan, Italy
Pierpaolo Lauriola is an Italian musician, singer and songwriter based in Milan.
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