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Canzoni scritte sui muri

by Pierpaolo Lauriola

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1.
L'appartamento si trovava al secondo piano E quando si faceva sera Fuori, sul balcone Si respirava un’aria leggera E si vedevano da lontano Le luci del centro della città. In quei giorni giocavamo a segnare il confine Tra chi credevamo di essere E chi eravamo davvero E tu ed io cercavamo dentro al passato Per capire qualcosa in più. E così sono passati i giorni Le camminate per strada E i tuoi “tu non comprendi”. In questo sogno particolare Non sei il solo e non sei sempre uguale Che il mondo là fuori ti aspetta già E tu cerchi nel futuro Quella forza Che ti ha portato fino a qua. Così i giorni sono passati A volte sembravano lenti A volte veloci E li senti dentro Con tutte quelle cicatrici Sono canini che mordono forte Sono parole con le forze. E chissà se mi sentirai uguale, E se mi vedrai un po' folle e un po' geniale In questa giostra di paura e coraggio, In questo vivere il peso come un coraggio, E dire apertamente: "io c’ho provato, Io ho sempre cercato" in mezzo Alle nostre fragili certezze. Alle nostre fragili certezze. Alle nostre fragili certezze. Alle nostre fragili certezze. Alle nostre fragili certezze.
2.
Mi sono specchiato in te Prima che andassimo in frantumi I nostri pezzi si sono incrociati E adesso non so più riconoscere Il mio dolore dal tuo dolore Il mio rancore dal tuo rancore. Ci siamo graffiati il viso Perché tutto taglia alla fine del gioco E l‘anima sanguina le sue mille parole Senza che nessuno possa dire: ecco Capisco quello che dici, Indovino quello che sei. Così se chiudo gli occhi adesso, siamo simili, Io e te. Solo che se chiudo gli occhi Io non dormo più, E continuo a vedere Tutto come se fossimo ancora a ieri. Perché in fondo mi hai detto che Ci vuole gusto per sentirsi leggeri. E i nostri consensi Arriveranno a strapparceli Estorcendo con forza i nostri disagi. Proverò a barattare tutto questo dolore Con una nuova canzone. Con una nuova canzone. Con una nuova canzone. Ci piacerà farci vedere incerti Ci piacerà farci vedere feriti Ci piacerà marcire Con il nostro specchio in frantumi Come scudo e riparo, Come scudo e riparo. Come scudo e riparo. Ma i pezzi di vetro si sono mescolati I nostri volti si sono confusi E l‘immagine è insolita e bella E l‘immagine è commovente E l‘immagine è più viva di noi. Il nostro specchio in frantumi Come scudo e riparo, Come scudo e riparo. Come scudo e riparo. Come scudo e riparo.
3.
Non sempre la vita fa male, Ti può usare, prenderti a pugni, Cambiarti la rotta, Ucciderti tutti i giorni Divertirsi con te, Metterti il sale nel miele, Bruciare le tue attese, Regalarti la noia, Spingerti verso un nuovo viaggio. Poiché, Non smetterai mai di continuare a lottare, Procurati altri libri, Strappa i fogli E copri il tavolo, La sedia, Il pavimento, Tutto quello che puoi E sogna ancora un’altra volta, Un altro domani. Poiché, alla fine, Con la primavera sei arrivata tu, Con le tue sere piene di stelle, Salivamo insieme sul mattino Che ci diceva chi eravamo. Tu con le tue spalle da cane romantico E un vestito nero dietro al quale ti nascondevi, Un paio di occhiali e una luce dentro gli occhi Hai scritto queste nuove canzoni. Sono Canzoni scritte sui muri, Che diventano parole Che come chiavi Aprono i silenzi dei grimaldelli. E le viste e gli scenari di questa città, Non sono solo belvederi e skyline. Dopo averle scritte sulla pelle, Sono braccia, gambe, volti, e intelligenze. Dopo averle scritte sulle braccia, Sono canzoni scritte sui muri, Che diventano parole Che come chiavi Aprono i silenzi di questa città. Non sempre la vita fa male, Ti può usare, prenderti a pugni, Cambiarti la rotta, Ucciderti tutti i giorni, Divertirsi con te, Metterti il sale nel miele, Bruciare le tue attese, Regalarti la noia, Spingerti verso un nuovo viaggio. Raccontami di Tienanmen E di tutte quelle storie Uccise sotto alle macerie Della memoria, E di come sono rimaste per noi L’indice di una pagina Ancora da raccontare. Poiché, Nel bene e nel male Questa storia ci ha portato qui, Con le sue valigie, le sue stanze e i suoi bicchieri, E i viaggi Ancora da fare. Noi che abbiamo un tribunale in fondo al cuore E conosciamo nel profondo questa canzone. Raccontami di Bessie Smith, E di quella storia In cui la “disobbedienza”, Fu un martello molto forte, Una forma di protezione, Un atto di libertà che ci ha portato alla ragione. Poiché Io e la mia musica da cantautore, Il primo bacio e quella "canzone per l'estate", Ed il primo Natale con il treno che rincorreva le ore E una musica nelle cuffie Che ci ha riportato a casa. Sono Canzoni scritte sui muri, Che diventano parole Che come chiavi Aprono i silenzi dei grimaldelli. E le viste e gli scenari di questa città, Non sono solo belvederi e skyline. Dopo averle scritte sulla pelle, Sono braccia, gambe, volti, e intelligenze. Dopo averle scritte sulle braccia, Sono canzoni scritte sui muri, Che diventano parole Che come chiavi Aprono i silenzi di questa città.
4.
Questi versi Sopravvissuti Al macero, Scritti con Un pennino Perry Moltissimi anni fa, Mentre tornavo dal Sud America. Le lunghe solitudini Le veloci letizie Le memorie di una lunga attesa La persuasione La vita e la morte all'ombra di Damasco. Quelle poesie scritte sui muri Come d’altronde tutte quelle parole uccise sotto alle macerie Erano e rimangono per noi l’indice di una storia ancora da raccontare. Ho cancellato e poi di nuovo ricreato Ho cancellato e poi di nuovo ricreato Ho cancellato e poi di nuovo ricreato Ho cancellato e poi di nuovo ricreato Ho cancellato e poi di nuovo ricreato Ho cancellato e poi di nuovo ricreato Pro memorie. Pro memorie. Pro memorie. Pro memorie.
5.
La memoria 02:44
Di cosa parliamo Quando diciamo memoria? Parliamo di quel posto In cui conserviamo Le nostre passioni. Quello scrigno in cui Metteremo dentro Le nostre sconfitte, Le nostre vittorie. Così ho scritto queste canzoni Che è da un pò Che avevo dentro. Sono rime sciolte Un pò vagabonde. Poiché c'è un tempo per nascere E un tempo per sognare. Poiché c'è un tempo per morire E un tempo per piantare. Queste sono canzoni Del tempo che avevo dentro. Di cosa parliamo Quando diciamo memoria? Di quella stanza Dove il passato viene reciso, Bruciato, ingabbiato Tra urla e calci E ci chiede di essere Liberato. Così puoi far finta di non sentire Quegli echi lontani Ma nessuno può eliminarne La presenza. Comunque vada, La nostra memoria Nasce e muore con noi. Così ho scritto queste canzoni Che è da un pò Che avevo dentro. Sono rime sciolte Un pò vagabonde. Poiché c'è un tempo per nascere E un tempo per sognare. Poiché c'è un tempo per morire E un tempo per piantare. Queste sono le canzoni Del tempo che avevo dentro.
6.
Non riesco a dormire Questa è una notte insonne Che mi prende e mi uccide Scioglie le ferite Lega le salite Ai cammini e alle stelle Notte assassina Che arrivi piano E mi prendi la gola In questo giorno senza pretese Un giorno di difese. Questa tua voce nel buio È una goccia pura in un oceano di rumore Non cercate un percorso L’unica via qui, è lo smarrimento E tu imbocchi la via del mattino Come un’auto in corsa Prende in mano il suo destino This is our last goodbye Questa tua voce nel buio È una goccia pura in un oceano di rumore. Questa tua voce nel buio È una goccia pura Questa tua voce nel buio È una goccia pura In un oceano di rumore In un oceano di rumore.
7.
Poggiata è la luna Ti reggo al ballo le mani Le dita bianche Senza il calore di prima. La primavera ti fioriva negli occhi Quando giovane Ti raccoglievi le chiome. Ora questo potrebbe apparire Un ballo di fantasmi Chi ti fu audace cavaliere S’incurva nelle spalle Il ballo è lento, i passi incerti Bruni si sorridono i denti Lampeggiano tempie canute E nella sala sappiamo, C’è l’ossario. I nostri figli sono andati Come i nostri anni E ci sorridono da terre Incomprensibili. La musica ci raccoglie stanchi Ci culla. Con una nenia assopita Dondolano i rami. Ora questo potrebbe apparire Un ballo di fantasmi Chi ti fu audace cavaliere S’incurva nelle spalle Il ballo è lento, i passi incerti Bruni sorridono i denti Lampeggiano tempie canute E nella sala sappiamo, C’è l’ossario. E nella sala sappiamo, C’è l’ossario. MhmMhmMhm…
8.
Quando avevo 12 anni Custodivo un diario In cui segnavo i risultati Delle partite di calcio. Si aspettava tutti che fosse domenica, C'era "il campionato". La musica e la scrittura Sono arrivate dopo. Da uomo a padre, Prima c’era il calcio. Ricordo molto bene Le domeniche allo Stadio. Le canzoni prima della partita Che andavano dagli altoparlanti. L’odore di ragù Del pranzo della domenica. La voce di mia nonna E tutti quei “Stai attento" Colorato e caldo, Può essere il pomeriggio a primavera. Quando tornavo a casa La testa sul diario E un ultimo sguardo Ai gol del campionato. La musica e la scrittura Sono arrivate dopo. Sentivo che nella vita Avrei voluto essere un “libero”. Sostantivo non aggettivo. L’uomo dietro a tutti, Capace di assemblare un’azione Fino a farla volare. La musica e la scrittura Sono arrivate dopo. Può avere un odore la gioia E io lo ricordo bene Mentre la mia squadra Segna un calcio di rigore. Perché come dice quella canzone Non aver paura di sbagliare Un calcio di rigore, Perché come dice quella canzone Non aver paura di sbagliare. Si aspettava tutti che fosse domenica. C'era "il campionato". La musica e la scrittura Sono arrivate dopo. Da uomo a padre, Prima c’era il calcio.

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released May 13, 2020

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Pierpaolo Lauriola Milan, Italy

Pierpaolo Lauriola is an Italian musician, singer and songwriter based in Milan.

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